La psicoterapia cognitivo-comportamentale è un percorso di trattamento dei disturbi psicologici che vuole: (1) ridurre la sofferenza emotiva, (2) aiutare a vivere meglio, (3) aiutare a raggiungere i propri scopi di vita.
Questi obiettivi possono essere raggiunti attraverso la consapevolezza e la modifica di schemi mentali e comportamenti controproducenti che intensificano la sofferenza psicologica. La psicoterapia cognitivo-comportamentale prevede incontri settimanali di 45-50 minuti per una durata media di sei mesi che si può estendere fino a dodici mesi in casi di grave sofferenza emotiva.
Il termine del percorso viene eventualmente seguito da alcune sedute di controllo. Gli obiettivi generali della psicoterapia cognitivo-comportamentale sono:
- identificare schemi, stili di pensiero, emozioni e comportamenti che generano e mantengono il malessere emotivo.
- imparare a riconoscerli nel momento in cui si attivano.
- costruire nuove prospettive e nuove reazioni fatte di pensieri e comportamenti più utili.
Attraverso queste tre tappe la psicoterapia guida la persona verso un cambiamento che permetta di raggiungere obiettivi personali, migliorare la qualità delle relazioni con gli altri e ridurre la propria sofferenza emotiva.
La psicoterapia cognitivo-comportamentale si avvale di diversi tipi di tecniche: cognitive, comportamentali e immaginative. Le tecniche cognitive si basano sul colloquio socratico, il terapeuta pone domande che aiutano il paziente a scoprire la relazione tra le proprie idee, scelte, azioni e sofferenza emotiva. In questo modo è possibile iniziare a metterle in discussione ed eventualmente modificarle. Gli esercizi comportamentali (e.g. esposizioni graduali a situazioni temute, tecniche di rilassamento) hanno lo scopo di esplorare nuove strategie per gestire i momenti di difficoltà, potenzialmente più efficaci o con ridotti effetti collaterali. Le tecniche immaginative hanno lo scopo di favorire l’esplorazione dei propri stati interni e ridurre la paura delle emozioni e di certe esperienze mentali.
La psicoterapia cognitivo-comportamentale sostiene che non può essere il singolo intervento settimanale del terapeuta a produrre cambiamento. Se ascoltiamo e basta, solitamente dimentichiamo; se ci mettiamo all’opera in prima persona, possiamo imparare.
La Psicoterapia Cognitiva-Comportamentale è:
- Pratica e concreta: si focalizza sui problemi e sui sintomi e non sull’interpretazione dell’inconscio.
- Centrata sul presente: l’analisi dell’infanzia può essere utile per comprendere come si sono sviluppati i problemi ma non per risolverli, la terapia cognitivo-comportamentale si occupa di come i sintomi vengono mantenuti nel presente.
- Breve: predilige interventi brevi, la maggior parte dei quali si esaurisce in sei mesi di intervento.
- Attiva: il terapeuta fornisce strumenti pratici per superare le difficoltà e sperimentare nuove prospettive,
- Collaborativa: il terapeuta è l’esperto della mente, il paziente è l’esperto di sé stesso, insieme possono trovare la soluzione più adatta per raggiungere benessere e realizzare i propri scopi.
- Scientifica: la terapia cognitivo-comportamentale ha efficacia dimostrata scientificamente per molti disturbi (soprattutto ansia e depressione) e si basa sulla ricerca scientifica.
Una tipica seduta di terapia cognitivo-comportamentale è costituita da tre passaggi: (1) si valutano i progressi rispetto agli obiettivi condivisi e si discutono esperimenti o esercizi assegnati nel corso della settimana precedente, risultati e riflessioni, (2) si applicano tecniche cognitive, comportamentali o immaginative associate al tema prioritario in quel momento della terapia, (3) si discutono e si organizzano esercizi ed esperimenti per la sessione successiva.
Psicoterapia cognitivo-comportamentale a Modena