Nella psicoterapia cognitiva, la sofferenza sorge quando le persone provano emozioni negative come ansia, depressione, rabbia, colpa o vergogna. Normalmente simili emozioni appartengono alla vita quotidiana ma in alcuni casi possono essere troppo intense o durare troppo a lungo.
La psicoterapia cognitivo-comportamentale descrive come le emozioni dolorose spingano le persone a comportamenti che possono dare un sollievo apparente e immediato ma che si rivelano controproducenti e dannosi (es: abuso di alcool e sostanze, restrizione alimentare, ritiro dalla vita sociale, ripetizione compulsiva di atti). In altre occasioni questa sofferenza emotiva e il tentativo di ridurla incide profondamente sui rapporti con gli altri creando relazioni di dipendenza o di continuo contrasto e insoddisfazione che non aiutano a vivere bene.
La psicoterapia cognitiva e comportamentale agisce quindi su emozioni, pensieri (o schemi cognitivi) e comportamenti in modo attivo. Gli obiettivi sono: (1) migliorare il giudizio su di sé, (2) vivere meglio, (3) raggiungere i propri scopi di vita.
terapia cognitivo-comportamentale?